Forte, in questa domenica dell’Ascensione, il richiamo che i giovani parroci dell’orvietano, don Danilo Innocenzi e don Eugenio Campini hanno rivolto ai giovani dopo gli assembramenti avvenuti nei giorni scorsi. Don Danilo Innocenzi, notissimo sacerdote prossimo ai giovani con cui ha condiviso serate sulla rupe ha rivolto un videomessaggio ai ragazzi e alle ragazze in qualità di assistente spirituale dell’oratorio cittadino.
“Mi duole dovervi rimproverare e richiamare la cittadinanza orvietana all’attenzione (…). Non è possibile dopo la compostezza che avete manifestato, adesso vi date alla pazza gioia per alzare il gomito e lasciare lo sporco materiale, spirituale nella nostra vita e nella vita degli altri. La nostra città sono almeno tremila anni che è in piedi e non ho capito perchè in tre secondi la dobbiamo distruggere”. Dobbiamo usare il “cervello e il cuore, non siamo una mandria”.
Dal canto suo, il parroco di Allerona scalo don Eugenio Campini (nella foto di repertorio, accanto a monsignor Benedetto Tuzia), ha richiamato alla responsabilità in un momento di transizione invitando i giovani a restare nei propri paesi anche per aiutare l’economia di quei locali commerciali che, più di tutti, vivono il dramma della crisi economica. Evitando ogni forma di assembramento occorre ricordare l’occasione che c’è stata data per aiutare chi è a noi più prossimo.
“Nell’alimentare una movida insensata si è doppiamente irresponsabili: da una parte si rischia di essere nuovamente privati delle proprie libertà di movimento e, d’altro canto, si penalizza chi, con grandissime difficoltà e sacrifici cerca di far ripartire l’economia dei nostri piccoli centri”. Il richiamo di entrambi i giovanissimi sacerdoti è chiaro: speriamo che i giovanissimi possano cogliere l’occasione per crescere ed essere veramente ben-detti.
di Antonio Ruina