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Feste e Ricorrenze ad Allerona Scalo

La festa della Madonna Addolorata

La festa della Madonna Addolorata, la principale solennità di Allerona Scalo, si celebra ogni anno la seconda domenica di settembre. Nelle sere precedenti, il parroco e i componenti il comitato dei festeggiamenti organizzano appuntamenti per riflessioni spirituali ed incontri di preghiere nei tre rioni in cui si divide la borgata.

Le sante Messe celebrate al mattino, la sera della festa lasciano il posto ad una solenne processione, animata da canti, inni e preghiere, che sfila per le vie del paese, ed acquista un aspetto armonioso, con i suoni della banda, e suggestivo con la disposizione di numerose fiaccole e luminarie lungo tutto il percorso.

La cerimonia è resa ancor più solenne dalla presenza di eminenti porporati della Curia romana che presiedono la preghiera della collettività, a simboleggiare la sua compresenza nella Chiesa universale  e dispensano messaggi di fede e di speranza ai tanti convenuti.

 

La festa di sant’Abbondio

 Presso la chiesa rurale di Sant’Abbondio, sul colle omonimo, si celebra la festa in onore di questo Santo il giorno 26 agosto o nella domenica immediatamente successiva. La chiesa, che ha rivestito il titolo di parrocchia fino ai primi decenni del Novecento, estendeva la propria giurisdizione su una vasta zona di campagna almeno dal 1156. I fedeli hanno mantenuto costante fino ad oggi la devozione al Santo martire Abbondio (o Abbondanzio, come riporta il cartiglio della sua reliquia). Questa venerazione spinge ancora oggi tanta gente a salire sul colle nel giorno della sua festa per partecipare alla solenne funzione religiosa che si conclude con la benedizione, da parte del parroco, del sottostante paese di Allerona scalo e delle campagne perché tutti possano vivere e prosperare in salute nel corpo e nello spirito.  

 

La festa di sant’Antonio abate

Sebbene il calendario liturgico collochi la festa di Sant’Antonio abate il 17 gennaio, ad Allerona scalo si celebra di fatto l’ultima domenica di gennaio . Non c’è persona che non conosca questo Santo egiziano, nato attorno al 250 dopo Cristo, che a vent’anni abbandonò ogni cosa per condurre nel deserto vita anacoretica per più di ottant’anni: in preghiera, povertà e castità. Dopo la Messa, in piazza fratelli bandiera il parroco benedice tutti gli animali. Accanto ad alcuni esemplari equini, la gran parte di animali sono oggi quelli domestici di piccola taglia che hanno preso il posto dei bovini, suini ed ovicaprini che costituivano il patrimonio zootecnico delle famiglie, specie della campagna, fino all’esodo mezzadrile della metà del Novecento. La festa, solitamente, si conclude con un pranzo.