Questa chiesa, che fino agli anni Novanta del secolo scorso è stata la seconda parrocchia di Allerona ed aveva giurisdizione su tutte le famiglie residenti fuori del perimetro del centro storico e nella campagna fino ai confini con le altre parrocchie di Sant’Abbondio, San Nicolò di Meana e San Pietro Aquaeorts. E’ riportata con diverse notizie negli ordinamenti statutari del castello di Allerona del 1400.

Nonostante le numerose trasformazioni subite, nella facciata posteriore sono visibili le tracce del suo primitivo assetto caratterizzato dalla presenza di un elemento formale di rilievo, un’esile monofora oggi tamponata che ne testimonia, insieme alla parete in conci squadrati, l’origine medievale. Oltre all’arcangelo Michele, un tempo vi si celebrava il culto al SS. Nome di Gesù, da parte di un’ apposita confraternita, nonché quelli di sant’Antonio abate, san Rocco e sant’Isidoro, i santi più legati alla tradizione contadina.

L’interno, oggetto di un recente restauro, si presenta ad aula unica, con impianto rettangolare e l’aggiunta di una cappella devozionale e due sacrestie; vi si svolgano ancora i riti liturgici in particolari occasioni, specie nelle ricorrenze dei santi anzidetti ma vi sono esposti altresì gli arredi e le suppellettili sacre di maggior pregio artistico che costituiscono un patrimonio messo insieme nel tempo dal senso di pietà di tante generazioni di alleronesi. Questo nuovo utilizzo consente di poter esercitare sui parrocchiani e sui visitatori una catechesi per immagini sul valore spirituale dei simboli nell’arte.