«Il filosofo Pascal ha formulato il principio dei tre ordini o livelli di grandezza: l’ordine dei corpi o della materia, l’ordine dell’intelligenza e l’ordine della santità. Sono grandi nell’ordine materiale quelli che posseggono grandi ricchezze, o grande forza o grande bellezza fisica. Sono grandi nell’ordine dello spirito i geni: poeti, inventori, scrittori, artisti. Una distanza quasi infinita, dice Pascal, separa l’ordine dell’intelligenza da quello dei corpi, ma una distanza “infinitamente più infinita” separa l’ordine della santità da quello dell’intelligenza. In questo terzo ordine il vertice assoluto è Gesù Cristo, dietro di lui – e in dipendenza da lui – la Vergine Maria e tutti i santi.

Questo principio permette di valutare nel modo giusto le persone e gli eventi intorno a noi. La maggioranza della gente rimane ferma al primo livello e neppure sospetta l’esistenza di un piano superiore; per essi contano solo il denaro, il potere e il piacere. Altri credono che il valore supremo e il vertice della grandezza sia quello dell’intelligenza; cercano perciò di eccellere nel campo delle lettere, dell’arte, del pensiero. Solo pochi sanno che esiste un terzo grado di grandezza: la santità.

Questa terza grandezza è superiore a tutte perché eterna; perché, a differenza delle altre, non ridonda a beneficio solo di chi la possiede, ma di tutti.  E anche per un altro motivo: perché si fonda su ciò che c’è di più nobile nell’essere umano, la libertà. Non dipende da noi nascere ricchi o poveri, intelligenti o meno intelligenti, belli o meno belli; dipende invece da noi essere buoni o cattivi, onesti o disonesti, santi o peccatori. «Una goccia di santità vale più di un oceano di genio», ha detto il musicista Gounod, lui stesso un genio.

La buona notizia circa la santità è che non si è costretti a scegliere tra i tre ambiti di grandezza. Essa è aperta a tutti. In altre parole, può tendere alla santità anche chi è ricco, chi è un atleta, chi è una star del cinema o della danza, o un genio dei computer. E difatti non sono mancati santi in ognuna di queste categorie. Basti pensare, in tempi a noi vicini, a Carlo Acutis, un giovane quindicenne morto nel 2006 e beatificato il 10 ottobre 2020 in Assisi. Il beato Carlo Acutis era un genio precoce dell’informatica, tanto che qualcuno già pensa a farlo dichiarare un giorno patrono di quelli che lavorano in questo campo».  (Da R. Cantalamessa, Francesco giullare di Dio. Raccontato ai giovani dal frate Pacifico “re dei versi”, Edizioni Francescane Italiane, Perugia 2021, pp. 57-58).